ROMA – Chi porta il “doppio taglio” di capelli e vuole entrare in discoteca, si trova la strada sbarrata dai buttafuori. Il motivo è davvero bizzarro. Voi cosa ne pensate?
in alcune discoteche di Roma (specialmente quelle che si trovano a Roma Nord) i ragazzi devo presentarsi all’ingresso non solo vestiti bene ma anche con un taglio di capelli adeguato.
. Il look, si sa, è un must quando si entra in discoteca: camicia per i ragazzi, e vestiti eleganti o succinti per le ragazze. È un mondo fatto d’apparenza e vanità, e magari anche un po’ di superficialità. Sotto le luci stroboscopiche e la musica a palla, l’aspetto esteriore svolge un ruolo importante. C’è però un nuovo e inconcepibile “hair code” cui i ragazzi devono stare attenti se vogliono andare a ballare.
Stiamo parlando della moda del doppio taglio: rasatura ai lati e dietro e capelli più lunghi sopra, a mo’ di ciuffo, nella parte anteriore della testa.
È un tipo di taglio molto scelto dalla gioventù di oggi.
Cosa succede allora a chi si presenta con il doppio taglio davanti ai buttafuori?
Non appena vedono qualche giovane con questo taglio, lo blocca all’ingresso e non lo fa nemmeno entrare.
Ma perché le discoteche, soprattutto a Roma, hanno deciso di non far entrare chi porta questo taglio di capelli?
Il doppio taglio è, per molti, un segno distintivo di chi si associa alla malavita, alle baby gang e alla criminalità. Siccome è il taglio più usato da molti malfattori che si aggirano per le strade di Roma (ma non solo), le discoteche hanno deciso, per tacito accordo, di non far più entrare i ragazzi che lo indossano.
Probabilmente i proprietari dei locali notturni pensano che chi porta questo taglio di capelli è generalmente una persona più aggressiva, più predisposta a fare danni e a disturbare il quieto vivere di chi in discoteca va solo per divertirsi e fare nuove amicizie..
È un pensiero piuttosto ingiusto, oltre che discriminatorio. D’altronde un taglio di capelli che viene indossato dalla maggior parte dei ragazzi di oggi non può essere sempre sinonimo di malavita.
Ed ecco quindi che i ragazzi fanno di tutto pur di entrare in discoteca con il loro gruppo di amici.
C’è chi si mette dei cappelli, chi chiede alle sue amiche di truccarli con ombretto e cipria, chi ancora indossa un parrucchino o si copre la parte rasata con un foulard.
Non sempre il trucco funziona, ma i ragazzi non smettono di provare perché anche nella loro ingenuità giovanile riescono a percepire la discriminazione che c’è dietro questo gesto da parte delle discoteche.
Non è la prima ingiustizia che capita a chi va a ballare il sabato sera e purtroppo non sarà nemmeno l’ultima.
